Corfù

“Fermatevi ancelle: dove fuggite alla vista d’un uomo? Forse un nemico credete che sia?
Non esiste uomo vivente, né mai potrà esistere, che arrivi al paese delle genti face portando guerra: perché noi siam molto cari agli dèi.
Viviamo in diparte, nel mare flutti infiniti, lontani, e nessuno viene fra noi degli altri mortali.
Ma questi è un misero naufrago, che c’è capitato, e dobbiamo curarcene: vengon tutti da Zeus gli ospiti e i poveri; e un dono, anche piccolo, è caro.
Via, date all’ospite, ancelle, da mangiare e da bere, e nel fiume lavatelo, dov’è riparo dal vento.”

(Odissea – Libro VI, vv. 200-210)